I 5 sensi più 1 del cane

L’olfatto

Il cane E’ un naso.

Diversi esperimenti hanno appurato che il cane, quando segue una traccia, non si basa sulla visione della stessa, ma sull’intensità dell’ odore che la traccia ha rilasciato.
Alcuni studiosi, camminando all’indietro, tentarono di sviare i cani, pensando che avrebbero seguito la traccia visiva; ma i cani testati non si fecero per nulla sviare da questo trucchetto, seguendo perfettamente le orme fino al punto voluto, segnalando l’arrivo come partenza e viceversa. Infatti più una traccia è vecchia, (in questo caso il “finto arrivo” delle orme lasciate al contrario) più l’odore è leggero.

Annusare per un cane equivale, per noi umani, a leggere il quotidiano.
Quando il nostro adorato cane rimane mezz’ora ad annusare un “ricordino” odoroso, non sta facendo altro che raccogliere un mucchio di informazioni su chi ha lasciato quella traccia odorosa. Saprà così non solo se il cane che l’ha lasciata era maschio o femmina, ma se era giovane o anziano, malato o sano, se era arrabbiato o sereno, se era un cane di taglia grande o mini. In questa maniera raccolgono informazioni, studiano chi sono i suoi vicini, che intenzioni abbiano e come comportarsi in caso di un eventuale incontro dal vivo.

Succede lo stesso quando si annusano a vicenda gli organi genitali o il muso. Si stanno presentando!

I cani, nel loro naso, hanno un organo chiamato di Jacobson.
Esso permette di percepire alcune sostanze chimiche, i feromoni; queste sostanze danno delle chiare indicazioni sullo stato psichico e fisico del cane che le rilascia, fanno capire se il cane ha paura, se è in estro, se è pronto a combattere, se è dominante.
Ogni volta che entriamo in una sala d’attesa di un veterinario, il nostro cane percepisce così tutta una serie di informazioni, che possono farlo agitare e impaurire dato che la maggior parte dei cani in transito dal veterinario non sono affatto felici di essere lì. Ecco perché alcuni cani sono terrorizzati alla sola vista della porta dello studio veterinario; non hanno paura del dottore, ma gli arrivano delle sostanze chimiche che gli “urlano” dentro il naso “ho paura!”.

Superficie epiteliale olfattiva = 18-150 cm2 nel cane; 3-4 cm2 nell’uomo
Recettori olfattivi = 220 milioni nel cane; 5 milioni nell’uomo

Il gusto 

Parlare di “gusto” in un cane è fuorviante.

Per noi “gusto” significa qualcosa di buono e gratificante per il palato.
Per il cane è gratificante la pasta scotta, un osso marcio, gli escrementi di altri animali.
La lingua del cane ha meno papille gustative della nostra, per lui qualcosa è buono o cattivo o semplicemente “non sa di niente”. Quante volte abbiamo preparato al nostro cane un boccone prelibato e lo abbiamo visto sparire nella sua bocca senza nemmeno essere assaggiato quel tanto che gli facesse gustare appieno gli ingredienti? Quanti cani ingurgitano senza nemmeno masticare, perdendo così il retrogusto di qualcosa di prelibato?

Il fatto è che il cane compensa la mancanza di “gusto” con l’olfatto.

Se il suo naso gli dice che lì dentro c’è qualcosa di buono, lui lo mangerà di gusto. Se il naso gli comunica che quella cosa invece non è buona, non la mangerà.

Difficilmente il cane assaggia con la lingua, quindi si può dire che il gusto passa prima per l’attento esame del naso. Che poi il suo naso gli comunichi che una bella caccona di mucca sia gustosa, non possiamo che rassegnarci e impedirgli di rinunciare a questo boccone prelibato per le ovvie conseguenze potenzialmente dannose e pericolose e pensare che:

“De gustibus non disputandum est”

L’udito

La forma delle orecchie agevola molto la capacita’ ricettiva dei cani, più sono alte e ampie, più l’udito sarà fine e preciso…

Poveri Cavalier, con quelle orecchie!

Partiamo da un dato, noi umani riusciamo a percepire un suono fino a 20.000 Hz;
il cane lo percepisce fino a 65.000 Hz.
Sono anche molto bravi ad individuare la fonte del suono, la direzione, anche se in questo gli esseri umani sono migliori.

Il tatto

Il tatto dei cani è il senso più esteso e insieme al gusto e all’olfatto è il più precoce. E’ composto essenzialmente da recettori (peli sensori e terminazioni nervose) adattati e specializzati per la ricezione di specifici input sensoriali situati su tutto il corpo.

Alla nascita, ciechi e disorientati, attraverso il contatto con i fratelli e sorelle e la mamma, ricevono calore e sicurezza.

Se una mosca si appoggia sul dorso di un cane provoca una serie di contrazioni, come il solletico a noi.
Al tempo stesso però i cani resistono al dolore e sembrano non accorgersi nemmeno di ferite di bassa-media profondità.

Il pelo veicola il senso del tatto nel cane, ed è dotato di speciali peli: le vibrisse sul muso, i tragi nell’orecchio e le ciglia hanno una maggiore innervazione ed apporto sanguigno che permettono al cane di captare e “sentire” attraverso le vibrazioni ed il tatto il mondo circostante.

Altri peli dislocati lungo tutto il corpo permettono al cane di percepire il freddo ed il caldo.

Nella vita del cane il tatto è utilizzato prevalentemente per comunicare con i consimili (e non);
colpetti di muso, appoggio della testa sulle spalle di un altro cane, zampate e altro servono per stabilire le gerarchie.
Accarezzare il cane con la mano aperta, lentamente, lungo il fianco serve a calmarlo, mentre le pacche lo eccitano e lo invitano al gioco (ma anche alla sfida).

La vista

Vedere da vicino per un cane è praticamente impossibile, se un oggetto si trova a meno di 50 cm, appare completamente sfocato.

La prossima volta che il vostro cane vorrà afferrare un oggetto a lui molto vicino fateci caso… prima di afferrarlo lo annuserà, lo cercherà con il naso e solo una volta che il suo naso avrà “messo a fuoco l’oggetto” il cane lo afferrerà.

Alcune razze (rottweiler, pastore tedesco e schnauzer nani) possono avere una predisposizione genetica alla miopia, ma non è sempre detto.

E’ interessante sapere che i cani hanno un’ottima vista riguardante gli oggetti in movimento.
Un oggetto inanimato viene visto ad una distanza massima di 400 mt, ma se lo stesso oggetto viene mosso, la distanza di percezione raddoppia e il cane lo vede anche distante 800 mt!

Al tempo stesso i cani sanno percepire piccoli movimenti, piccoli cambi di espressione, e sono molto attenti a qualunque messaggio corporeo un altro cane, ma anche le persone, gli inviano. Una delle prime cose che infatti un cane nota è la postura del corpo, della coda, del muso di un altro cane.

Di notte i cani vedono abbastanza bene, grazie ad una speciale membrana riflettente, chiamata tapetum lucidum. Questa membrana si comporta come uno specchio, riflettendo ogni singolo fotone in arrivo e respingendolo contro la retina.
Questo però comporta anche una visione sfocata, in condizione di scarsa luminosità.

Vista-Colori invisibili

I cani sono, sostanzialmente, DALTONICI; hanno solo due tipi di “coni” (recettori), non tre come negli uomini.
I cani possono distinguere e riconoscere i colori giallo e blu, mentre, anche se sanno capire che il rosso è un colore (diverso cioè dal bianco o nero), semplicemente non riescono a distinguerlo in mezzo ad altri colori.
Alcuni colori intermedi, quelli che si posizionano nella stretta banda vicina al verde bluastro, non vengono classificati come colori da un cane, perché non è in grado di distinguerli dal bianco o dalle sfumature di grigio. Questa ristretta fascia acromatica è nota come “punto neutro” ed è tipica degli animali con visione a due coni.
In pratica una palla rossa o arancione brillante per noi visibilissima su un prato verde, per il cane diventa molto difficile da vedere dato che prato e palla assumono lo stesso colore.

Sembra probabile che il cane abbia, nel corso dell’evoluzione, “sacrificato” i coni, poco sensibili alla luce debole, per avere un maggior numero di bastoncelli che sono invece sensibili alla luce debole, ma non ai colori, per poter vedere al buio.

Fonte: http://www.ilcanesottolapelle.com/ ( al momento non più online)

E il sesto senso?

Si può definire come sesto senso del cane quello che gli permette di prevedere ciò che sta per accadere nell’immediato, come l’arrivo del padrone.

O quando gli si vuole fare qualcosa a lui spesso non gradita, come il bagno o prevedere tanto le azioni quanto i sentimenti e le reazioni del proprietario.

Le sviluppatissime capacità sensoriali del cane hanno fatto da sempre pensare che egli possedesse qualità magiche, ma in realtà sebbene siano dei fatti incredibili c’è una spiegazione a tutto.

Essi sanno ritrovare la strada di casa anche se si trova molto lontano, e si muovono su terre a loro sconosciute: questa particolarità tanto nota sembra sia dovuta alla sensibilità nell’avvertire variazioni anche minime nel campo magnetico della terra, e questo particolare senso “elettromagnetico” gli permette di avvertire le pur minime vibrazioni della crosta terrestre, ciò li rende in grado di prevedere talvolta anche i terremoti. In merito a questo sono stati fatti degli esperimenti: in presenza di potenti magneti questa capacità diminuisce notevolmente.

È stato anche accertato che il cane è in grado di predire temporali, infatti può capitare di vedere il cane in uno stato di agitazione, che trema e uggiola prima dell’arrivo della pioggia, questa forma di sensibilità è invece legata al cambiamento della pressione atmosferica e forse anche alle variazioni di livello dell’elettricità statica.
Niente di magico quindi, ma sicuramente straordinario.

Fonte: www.difossombrone.it/


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Ciao, mi chiamo Cristina, farmacista, ma da anni dedico ogni istante del mio tempo libero a studiare questa dolcissima razza.
Ringrazio Francesco Di Pietro proprietario dell’allevamento Domus Aventina per aver avuto fiducia in me, per avermi affidato 3 meravigliosi Cavalier King e per i tanti insegnamenti che mi ha dato in questi anni, insegnamenti che sono stati la base sulla quale si è sviluppata la passione per questa razza meravigliosa.


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